ARA PACIS AUGUSTAE

 

M.T. Cicerone (106 a.C. - 43 a.C.) consigliava di usare le opere d'arte tolte al nemico vinto come trofei di vittoria e, magnificando il valore di Roma, documentarne la storia. E' un concetto di modernità assoluta che mira ad utilizzare l'arte come STORIA PER IMMAGINI con finalità educative e alla portata di tutti. Nel 1735 il filosofo tedesco Baumgarten definirà AESTHETICA la dottrina del bello (sia come dato di natura che come opera dell'uomo), dove l'arte non è considerrata imitazione ma come un fenomeno percettivo-conoscitivo. L'ARA PACIS AUGUSTAE è tutto questo, uno straordinario instrumentum regni che ancora oggi è in grado di raccontare la storia non in termini asoluti ma secondo il volere del vincitore.

Voluta dal Senato, come ricorda Augusto nel RES GESTAE (II, 37 ss), fu costruita a partire dal 13 a.C. e , celebra il felice ritorno dell'imperatore dalla Gallia e dalla Spagna e la pacificazione dell'Impero.

Per i 2000 anni di Augusto (63 a.C. - 14 d.C) una speciale tecnica digitale ha consentito di ammirare il monumento colorato proprio come nell'antichità

 

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